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domenica 1 dicembre ore 14.30 Stadio Renato Speziali

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Il club a inviti sarà allenato da Montella e De Angelis, l’8 giugno in campo a Madrid a distanza di 26 anni dall’ultima apparizione. Il nostro ex Nanni Raineri ricorda la partita del 1997 al Flaminio: “Segnai una meta e fui eletto man of the match”

Di rinascite la Rugby Roma se ne intende. E per questo che, senza stare a scomodare gli anni travagliati dopo il fallimento, il club bianconeroverde ha sentito il dovere di offrire il suo più generoso contributo per la rinascita dei Lupi, la storica selezione a inviti dell’Italia centromeridionale che tra gli anni 70 e 90 aveva rappresentato una realtà indimenticabile.

Presidenza Speziali

I Lupi Rugby Club erano nati a Roma il 23 maggio 1977 da un’idea di Italo Lo Cascio e nei loro 20 anni di attività hanno avuto tre presidenti: Giuseppe Pagni, Alberto Manetti e Renato Speziali. In tutto furono 23 le partite giocate, con 17 vittorie: la prima a L’Aquila il 23 dicembre 1978 (24-4 contro i francesi dello Stade Montchaninois di Borgogna), con Massimo Mascioletti e Andrea Angrisani allenatori, l’ultima l’8 settembre 1998 all’Acqua Acetosa contro il Cambridge. La data più memorabile resta invece quella dell’11 giugno 1997, quando al Flaminio i Lupi rifilarono un sonoro 37-5 niente meno che ai mitici Barbarians, il club a inviti più famoso del mondo. E che il club dei Lupi, oltre ai 12 anni di presidenza di Speziali, sia segnato dai colori della Rugby Roma, lo dimostra proprio quella vittoria, quando in campo a firmarla c’erano tra gli altri, molti rappresentanti bianconeroverdi, come gli allora giovanissimi Giovanni Raineri, autore anche di una meta, oggi c.t. della Nazionale femminile, e Alessio Murrazzani, oggi assistente di Daniele Montella. Oltre a loro, Gigi Salvati, Giampiero De Carli, ma anche gli aquilani Carlo Caione e Carlo Castellani, che di lì a un anno sarebbero arrivati a indossare la maglia della Rugby Roma fino a coronare l’avventura con lo scudetto del 2000.

Rappresentare un territorio

La Rugby Roma di oggi può vantare tra gli “effettivi” due vecchi Lupi: il presidente Roberto Corvo e il team manager Silvio Tarroni. Montella ha invece giocato nell’Under 19 dei Lupi: “Battemmo 20-15 il Galles al Cus. Io li andavo a vedere quando giocava papà Umberto. Era una squadra che rappresentava l’espressione, le radici di un territorio nella quale sono nate amicizie che resistono ancora oggi. Io ero in tribuna in quella partita con i Barbarians. Posso dire che la Rugby Roma sentiva molto la partecipazione in quella selezione, anche grazie all’impegno di Renato Speziali. E oggi per me è un motivo d’orgoglio essere coinvolto, sono fortunato. Tanti ragazzi che convocheremo, per ovvie ragioni di età, magari nemmeno hanno mai sentito nominare i Lupi, quindi il mio obiettivo sarà provare a trasmettere loro quello che si provava a indossare quella maglia. E’ come quando vai in nazionale, non rappresenti più solo il tuo club, ma il tuo territorio”.

Meta ai Barbarians

A proposito di quella vittoria sui Barbarians, Raineri ci tiene a precisare: “Non solo la meta, ma fui eletto anche man of the match. Avevo 21 anni, ma avevo esordito con i Lupi nel 1994 a Segni in un match con l’Italia di George Coste, i centri azzurri erano Ivan Francescato e Stefano Bordon, il nostro allenatore era Marco Gabbrielli. In quell’anno avevo esordito anche con la prima squadra della Rugby Roma. Avevo giocato in realtà anche con l’Under 21, in una sfida all’Acqua Acetosa con una selezione neozelandese diretta da Wayne Shelford”. Quella partita con i Barbarians è rimasta non solo nella memoria di Nanni. “Una settimana fa quando sono andato a Londra per il lancio del Sei Nazioni femminile ho incontrato John Mitchell: in quella partita era il numero 8 dei Barbarians, poi sarebbe diventato anche allenatore degli All Blacks e oggi è il c.t. dell’Inghilterra femminile. Mi ha detto che se la ricorda ancora come una partita durissima. Ricordo che Mitchell placcò duramente Santiago Racca, che si fece ricucire con 4 punti di sutura. La partita dopo, i Barbarians giocarono con le Zebre a Brescia e John ha il sospetto che qualcuno abbia segnalato il suo placcaggio, visto che alla prima azione lo ripagarono con la stessa moneta: placcaggio alto e 4 punti in faccia…”. Quella del rilancio dei Lupi, secondo Raineri è un’ottima idea: “In un rugby di alto livello sempre più improntato sul professionismo, questi club a inviti storici rappresentano la possibilità di tornare a giocare per il solo piacere di farlo, di incontrare ragazzi che solitamente non frequenti e sfidare altri campioni. E’ l’espressione della pura passione”.

Futuro per la femminile

Il presidente Maurizio Amedei, che alla guida della FIR Lazio ha condotto il lavoro per riallacciare il filo con il passato dei Lupi, ha manifestato la volontà di dar luce anche a una selezione femminile. Per Raineri, ovviamente, visto il ruolo che ricopre oggi, sarebbe un’ottima notizia: “L’importante adesso - dice Nanni - è partire, ma sarebbe un buon modo per rilanciare il rugby femminile nel centro-sud Italia, per contribuire ad alzare livello dei club. Senza tralasciare il fatto che per le ragazze sarebbe prestigioso farne parte per la prima volta. E per lanciare anche un messaggio a chi guarderà, perché magari grazie ai Lupi tante altre bambine potranno prendere spunto per provare il rugby o magari per insistere, se ci giocano già”. I Lupi torneranno in campo a Madrid il prossimo 8 giugno per il Trofeo Orsi, iniziativa di carattere sportivo indirizzata a tutta la comunità italiana residente in Spagna e a tutti gli appassionati di rugby: quattro squadre, per due partite da 40 minuti da giocare nello spazio di una giornata. Dentro al progetto, che potrebbe includere in futuro anche il settore femminile, aderiscono i club di Elite e Serie A laziali: Fiamme Oro, Civitavecchia, Primavera, Lazio, Capitolina, Villa Pamphili e ovviamente Rugby Roma. Che fornirà uno degli allenatori, Daniele Montella, che sarà affiancato da Alfredo De Angelis (Lazio), e il team manager Giampiero Mazzi, anche lui in campo con i Lupi in passato. Il direttore tecnico sarà Sven Valsecchi (Fiamme Oro), il direttore sportivo Emanuele Leonardi (Primavera).

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