Simone Mazzi è pronto a esordire domenia a Firenze con la maglia della Rugby Roma. Il 28enne mediano di apertura è figlio di Luciano Mazzi e nipote di Giampiero, campioni d’Italia nel 2000, non ché nipote di Mario, che ha allenato anche l’attuale head coach Daniele Montella.

Una dinastia che riprende un filo tenuto sempre legato dalla presenza di Giampiero, vera e propria leggenda del club e oggi tecnico delle giovanili. “Il nostro è un contributo che arriva da Frascati”, dice Simone Mazzi, rivendicando la provenienza rugbistica della sua famiglia. “Nonno in campo lo ricordo che ero proprio un bambinio, di base era a Frascati. Da piccoli in campo essenzialmente si cerca il divertimento. Poi quando sono diventato più grande, per comodità a Frascati mi ha sempre seguito, dispensando sempre consigli e opinioni”. Con papà Luciano invece il rapporto si è evoluto nel tempo: “Innanzi tutto c’è da dire che non mi ha mai spinto verso il rugby. Anche perché a casa nostra c’erano prima da svolgere gli anni di nuoto obbligatori: è sempre stato ritenuto fondamentale per una sana crescita. Poi è arrivato il rugby. Da piccolo fai più fatica ad accettare i consigli, perché il tuo focus non è esattamente lì. Poi crescendo ti rendi conto della fortuna di avere a che fare con una persona che effettivamente ci capisce… Consigli? Non posso fare riferimento a uno specifico, diciamo che a livello tecnico, occupando praticamente quasi gli stessi ruolo come 9 e 10, mi ha dato qualcosa in più, magari sulle posizioni, si come attaccare di più o di meno”.

E zio Giampiero invece? “Lui è il classico zio sempre scherzoso, sempre con la battuta pronta. Un carattere che ti porta ad avere un bel rapporto”. Sembra per fortuna che Simone non abbia ereditato dallo zio la scarsa empatia verso chi fa domande… “E’ bello sapere di questo legame tra la mia famiglia e la Rugby Roma, è impossibile non vederci un lato romantico adesso che anche io sono entrato nel club. Ma è impossibile fare paragoni con quel passato, i contesti sono completamente diversi. Non essendo cresciuto qui, per me i ricordi d’infanzia sono legati alle partite di Luciano e Giampiero, mentre in campo da frascatano per me la Rugby Roma è stato fino a ieri un avversario. Poi la differenza la vedo arrivando al campo, dove tutti sanno chi sono, dove in molti mi hanno praticamente visto nascere. Diciamo che sono l’ultimo dalla zona sud di Roma a dare un contributo a questo club come è stata una tradizione in passato, quando la Rugby Roma era il riferimento al livello più alto di tutti”. Intanto domenica a Firenze anche Simone prepara l’esordio: “Ero fermo da giugno 2022 - dice il 28enne mediano di apertura - quando sono arrivato qui a metà settembre. Ora comincio a sentirmi bene fisicamente, anche se ovviamente sono lontano dal 100%. Ma direzione è quella giusta, si lavora parecchio e bene dal punto di vista atletico. Dal punto di vista tecnico invece mi sono sentito confidente da subito, non mi sono dimenticato come si fanno i passaggi e le letture. Il tempo di attesa è stato quello giusto. D’altronde l’allenatore deve mandare in campo gente che dia un vero contributo alla squadra”. Un briciolo di emozione per raccogliere l’eredità di papà e zio alla Rugby Roma? “Magari domenica nello spogliatoio… Ora è forse anche troppo presto e sapevo che probabilmente sarebbe arrivata la prima convocazione”.

Questa la formazione della Rugby Roma per la sfida di domenica con l’Unione Rugby Firenze (Stadio Mario Lodigiani, ore 14.30), per la terza giornata del campionato di Serie A, Girone 4: 15 Pollak; 14 Fabio, 13 Vella, 12 Zorobbio, 11 Pastore Stocchi; 10 Valsecchi, 9 Casasanta; 8 Tausaga, 7 Perissa, 6 Cioni; 5 Bernasconi, 4 Jankauskas; 3 Battisti, 2 Rivas, 1 Fratini. A disposizione: 16 Lo Guzzo, 17 Vivaldi, 18 Tarroni, 19 Marra, 20 Fatucci, 21 Mazzi, 22 Casagrande, 23 Adriani.