Una tappa da dimenticare quella di Treviso
Celebrare i nostri ragazzi fa sempre piacere, meno quando invece le cose vanno male. Ma è proprio questo il momento in cui si deve essere il maggior critico di noi stessi. Troppo facile esaltare, ancor più facile autoassolversi adducendo scuse che non esistono. Nessuno strano arbitraggio, nessuna scorrettezza degli avversari. No, nella Terza tappa di Treviso del Super Challange molto più semplicemente, e tristemente, i nostri ragazzi non c’erano. Non c’erano con la testa, non erano in campo, o meglio erano l’ombra di loro stessi. Inutile nascondersi dietro un dito, quando manca la disciplina in campo e fuori il risultato non può che essere disastroso come quello che è stato. Mancanza di disciplina, mancanza di rispetto verso la Società, gli allenatori, i dirigenti, i genitori e, soprattutto, verso se stessi. Non esistono scuse di sorta né chi ha giocato meglio o chi peggio perché quando si fallisce la colpa è di tutti, nessuno escluso. Quella vista in campo alla Ghirada, in una tappa di altissimo livello, non era nemmeno la fotocopia sbiadita dal sole e dal tempo della Under 14 che, nonostante le enormi difficoltà, tirava fuori orgoglio, disciplina e carattere pareggiando 38 a 38 in quel di Frascati solo 7 giorni fa. E duole sottolinearlo oggi, in un giorno di grande gioia per la Rugby Roma che ha visto la marcia trionfale della Prima squadra, della Under 18 e della Under 16…Onore a loro e al loro impegno, passione, orgoglio e grinta. Per la Under 14 c’è e ci sarà molto da fare, da pensare, da correggere, specie nei comportamenti e questo è il dato più intollerabile. Adesso sta a loro dimostrare a tutti che abbiamo assistito ad una isolata ed episodica “sbandata” che mai più si ripeterà. Come abbiamo sempre detto non ci interessa il risultato perché nello sport si vince e si perde ma si deve anche saper perdere… con onore!!!