La Federazione internazionale ha approvato le modifiche per limitare i contatti nelle mischie o il numero di partecipanti a una maul.
Non solo: a subire dei cambiamenti è stata anche la durata delle ruck. Queste novità sono state approvate dal World Rugby, il massimo organo del rugby mondiale, nella speranza di ridurre il rischio di una possibile trasmissione di COVID-19 durante la pandemia.
L'organo di governo del rugby lascerà alle singole federazioni nazionali la decisione di adottare le modifiche a livello di élite a seconda della prevalenza del virus e delle disposizioni del governo e delle autorità sanitarie. È stato inoltre annunciato un pacchetto di misure igieniche per le partite come la sanificazione regolare della palla durante le partite, il divieto di sputare e il gioco del naso. Gli emendamenti si concentrano sulle aree in cui vi è maggiore esposizione a contatti elevati. La Nuova Zelanda si atterrà alle regole tradizionali quando riprenderà il Super Rugby il mese prossimo. "Abbiamo valutato ampiamente le aree di rischio nel gioco in collaborazione con le nostre federazioni" ha affermato Bill Beaumont, presidente del World Rugby, aggiungendo che le misure temporanee "aiuteranno il ritorno sicuro alle attività di rugby a tutti i livelli".
La mischia è una delle principali fonti di gioco. E' stato uno dei principali fattori con cui il Sudafrica ha vinto la Coppa del Mondo lo scorso anno ed è stato a lungo parte del dna del rugby di squadre nazionali come Inghilterra e Argentina. Le mischie che si verificano in media 3-5 volte a partita secondo World Rugby, vengono ridotte e sostituite nel caso con un calcio di punizione diretto. Per quanto riguarda le maul, a nessun giocatore è permesso legarsi se non all'inizio e solo con un movimento in avanti. Limitazione delle persone coinvolte nei drive e cambia anche l'altezza dove si può placcare. Inoltre in quanto alle rucks, gli arbitri chiederanno ai giocatori di lasciare la palla dopo tre secondi anziché i cinque attuali.