Quella del mental coach è una figura professionale sempre più presente nelle attività sportive: non solo punto di riferimento per i preparatori che allenano gruppi di atleti eterogenei e con esigenze diverse, ma anche compagno di viaggio degli stessi sportivi che si trovano a condividere le loro sensazioni, individuare eventuali problematiche e trovare i giusti stimoli.
Da un anno il mental coach del settore minirugby della Rugby Roma è il giovanissimo Cesare Bruziches. Cesare è formatore per i tecnici del minirugby, per quanto riguarda la comunicazione educatore/bambino e metterà a disposizione il suo titolo in psicologo del lavoro e dello sport appena conseguito.
"Da piccolo - ci racconta Caesar - facevo atletica, uno sport che ho poi ripreso più recentemente all'età di 26 anni a livello agonistico, svolgendo 4 allenamenti a settimana, con dieta specifica in vista delle gare. Tutto questo mi ha permesso di capire cosa prova un atleta nel vivere quotidianamente le fatiche, gli infortuni, la preparazione alle sfide e soprattutto il rapporto tra l'atleta e l'allenatore".
Parlaci del tuo ruolo alla Rugby Roma.
"Il mio ruolo nella società bianconera è quello di curare l'aspetto comunicativo tra allenatori e bambini. Per quanto riguarda gli allenatori, cerco di accompagnarli in un percorso di crescita come tecnici in funzione dei propri allievi. Inoltre collaborando con gli allenatori si sta facendo anche del mental training per le diverse categorie".
Ormai è più di un anno che collabori a Tor Pagnotta, come ti trovi?
"Alla Rugby Roma sono stato accettato di buon grado dagli allenatori e dai bambini: è un rapporto di fiducia con i vari tecnici e atleti che si è costruito pian piano in questi mesi, con una presenza costante nelle settimane. Stessa cosa vale per il rapporto con il direttore tecnico e head coach Daniele Montella e il suo assistente Simone D'Annunzio".
A Cesare e a tutto lo staff il nostro in bocca al lupo per un nuovo anno ricco di soddisfazioni.