Insieme da 4 anni, l’amministratore delegato Giovanni Palmese festeggia la promozione in A: “Un onore stare su quella maglia”
Un’azienda giovane, ma che nel suo settore può definirsi già storica. Ambizioni e obiettivi da raggiungtere in comune. E’ per questi e altri motivi che ADJ ha trovato nella Rugby Roma una partnership perfetta. Da 4 anni sponsor del club, il brand nato a inizio degli anni duemila ha vissuto quasi in parallelo la rinascita di una squadra che ha fatto la storia del rugby italiano e che con la promozione appena conquistata in Serie A ha completato una fase di un percorso molto ambizioso.
“A L’Aquila nella partita decisiva purtroppo non sono potuto andare per altri impegni, ma appena finita il nostro ‘infiltrato’ Augustin mi ha mandato le foto della festa”, ci racconta l’amministratore delegato Giovanni Palmese. ADJ infatti contribuisce anche con i suoi uomini al lavoro in campo della squadra di Daniele Montella, visto che Augustin Adriani ci lavora. “Ero alla partita con il CUS Catania e purtroppo la matematica certezza non era ancora arrivata. Ma ora sono felicissimo, soprattutto perché questo risultato è stato fortemente voluto e inseguito dalla Rugby Roma”.
ADJ, la Rugby Roma e quegli aspetti in comune: “Siamo entrambi giovani - dice Giovanni Palmese - ma con una storia alle spalle. Ci uniscono la caparbietà, la forza di volontà e la tenacia nel voler raggiungere gli obiettivi prefissati. Siamo insieme da 4 anni e sin dall’inizio ci abbiamo creduto perché dall’altra parte abbiamo visto uno staff molto deciso che aveva tracciato una rotta ben precisa”. Vista la sua storia, la Rugby Roma in passato ha avuto come title sponsor sulla maglia nomi importantissimi e proprio per questo ADJ ha intenzione di rilanciare: “Per noi è un un onore stare su quella maglia, ci è stata offerta una bella possibilità. E abbiamo l’ambizione, l’intenzione, la volontà di diventare lo sponsor che da il nome alla squadra”.
Una squadra vincente. “ADJ e Rugby Roma vogliono essere attori principali nei rispettivi campi, noi nel mercato, loro nello sport. E abbiamo notato molti aspetti in comune: entrambi, noi informatici e loro i giocatori, abbiamo la necessità di prendere decisioni con grandissima rapidità. Ecco - conclude Palmese - magari loro ci mettono più il fisico, noi la mente…”. ADJ che, tra le altre cose, si è occupata di installare al campo di Tor Pagnotta gli impianti di videosorveglianza e sicurezza: utili forse anche al coach Montella, che così può vendicarsi di chi gli ruba il posto auto al percheggio…
