La caduta di Livorno va messa alle spalle, così come lo sconforto e l’arrabbiatura per la direzione arbitrale, perché il campionato continua e la Rugby Roma è chiamata a riprendere immediatamente la marcia: domenica a Tor Pagnotta per la sedicesima giornata del campionato di Serie A arriva il derby con la Primavera. E allora, con l’intenzione di affrontare il possibile contraccolpo per l’immeritata sconfitta, il presidente Roberto Corvo si rivolge alla squadra e ai tecnici.
“Così come mi comportavo da giocatore, oggi da dirigente non posso far altro che confermare quanto arbitrare una partita di rugby sia molto difficile. In campo le scelte discutibili ci saranno sempre, e ne abbiamo viste moltissime ultimamente a livelli ben superiori. Il regolamento si può conoscere bene, ma applicarlo nei tempi ristretti che la partita richiede è difficile, e lo e ancor di più in Serie A, dove l’arbitro ha anche meno aiuti, dagli assistenti o dalla televisione. Così come li ho sempre giustificati quando giocavo, continuo a farlo anche oggi. Sono certo che nessuno venga ad arbitrarti con la volontà di penalizzarti. Certo, e consentitemi di sdrammatizzare, se vado in trasferta e sento l’arbitro parlare con l’accento del luogo, qualche dubbio mi viene… Scherzi a parte, io ai ragazzi voglio dire di non pensarci più: non è per un arbitraggio cattivo o buono che si perde un campionato o magari ti ritrovi 3 punti in più. Così come magari in futuro qualche avversario potrà pensare che saremo stati noi a usufruire di qualche decisione vantaggiosa. Non parlo sempre alla squadra prima delle partite, lo avevo fatto prima del derby con la Capitolina, toccando evidentemente i sentimenti giusti, visto il modo in cui poi abbiamo giocato e vinto. Non so se andrò negli spogliatoi per parlare con la squadra prima della partita con la Primavera, quindi, sfrutto questo microfono per dire loro, oggi, di pensare solo ad allenarsi bene e mettere in campo sempre tutte le capacità, il massimo del potenziale. Anche perché non sempre siamo riusciti a farlo. Prima di tutto, dobbiamo andare oltre i nostri limiti. Ai ragazzi dico di scendere in campo con la voglia di dimostrare quello che valiamo, senza pensare o tenere conto delle influenze esterne. A Livorno ho visto decisioni sbagliate dell’arbitro dal punto di vista del regolamento: nell’insieme dei falli commessi da entrambe le squadre, ritengo che la nostra sia stata penalizzata un po’ troppo. Ma è tramite il nostro gioco che dobbiamo dimostrare di essere superiori agli altri, senza cercare scuse. E al nostro allenatore Daniele Montella dico che lo ammiro, io non sarei capace di mantenere sempre la calma e la serenità lì a bordo campo. Non ci riesco nemmeno in tribuna… Daniele in campo ha sempre il massimo rispetto verso gli arbitri, poi, quando la partita finisce, cerca con loro sempre un confronto costruttivo, deciso, ma sereno. Se a suo avviso qualcosa non è andata, non vuole tenersela dentro, vuole affrontarla e chiarirla: e anche se le spiegazioni non lo soddisfano, poi almeno è in pace e si toglie il peso. Quindi per domenica alla squadra dico innanzi tutto di non sottovalutare un avversario come la Primavera, che, sebbene sia dietro in classifica, sta giocando sempre meglio. E quindi i ragazzi devono avere con un solo obiettivo: mettere in campo tutte le loro risorse. Daniele Montella, Simone D’Annunzio e tutto lo staff tecnico stanno facendo con la squadra un lavoro splendido, i ragazzi sono motivati, sono migliorati, perfezionano le loro abilità dal punto di vista fisico, tecnico e atletico. E' con queste armi che si va in campo e si vince!”.
Roberto Corvo
Presidente Rugby Roma
Questa invece la formazione della Rugby Roma per la sfida di domenica con la Primavera Rugby (Stadio Renato Speziali, ore 14.30): 15 Pollak; 14 Fabio, 13 Battarelli, 12 A.Pastore Stocchi, 11 Gualdambrini; 10 Valsecchi, 9 Casasanta; 8 Elias, 7 Perissa, 6 Trivillino; 5 Bernasconi, 4 Fatucci; 3 Battisti, 2 Rivas, 1 Ralaimaroavomanana. A disposizione: 16 Vivaldi, 17 Lo Guzzo, 18 Fratini, 19 Falcini, 20 Cioni, 21 D’Angeli, 22 Adriani, 23 Manzi.