La scomparsa di Luigi Catena colpisce da vicino anche la famiglia della Rugby Roma, club con il quale il pilone aquilano aveva giocato negli anni 90. Originario di Tornimparte (L'Aquila), Catena aveva 62 anni e si è spento, probabilmente a causa di un malore, nella propria abitazione di Roma. Lascia la moglie e due figli. Con L'Aquila da giovanissimo ha vinto gli scudetti 1981 e 1982. Tra il 1984 e 1985 ha indossato per 62 volte la maglia della Rugby Roma.

Lo ricorda così il nostro presidente Roberto Corvo: "Da ragazzi eravamo sempre stati avversari, poi venne a giocare da noi negli anni di Wayne Shelford. Come giocatore era di una durezza clamorosa, granitico, molto rigororso, con una posizione fortissima in mischia, eccezionalmente dinamico fuori. Fuori dal campo, un ragazzo semplice, era facile prenderlo in giro per quelle mani enormi e per l'accento aquilano. Un episodio in particolare ci coinvolse: giocavamo a Milano e lui diede un pugno a un avversario, poi al ritorno, quando quell'avversario arrivò da noi a Roma aveva tutta l'intenzione di vendicarsi, ma Luigi quel giorno non giocò e così a prendere il pugno e a ritrovarsi col naso rotto al suo posto fui proprio io...".

Dal libro "Compleanno con lo scudetto", di Francesco Volpe. "62 presenze con la maglia bianconera, Renato Speziali è riuscito a portarlo alla R. Roma nella stagione 93/94, quando alla guida della squadra c'era Buck Shelford. Luigi si era messo in mostra giovanissimo nella formidabile L'Aquila dei primi anni 80, quella di Rob Louw e Shalk Burger, dei due scudetti consecutivi, di un rugby aggressivo e spettacolare. Era considerato un enfant-prodige, prima che l'infortunio al ginocchio dell'82 lo costrinse ad allontanarsi dal rugby. Poi il matrimonio, il trasferimento a Roma, il lavoro come antiquario e una pietra sopra al rugby. Una brevissima parentesi con la Roma nell'88 quindi più nulla. A 31 anni di nuovo alla Rugby Roma, come punto fermo della mischia bianconera".