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Non poteva esserci evento migliore di quello voluto fortemente dal presidente Alberto Emett, per respirare ciò che la Rugby Roma Olimpic Club 1930 vuole trasmettere ai propri tesserati e alle loro famiglie.

I giocatori della prima squadra che servono le famiglie ai tavoli. Le vecchie glorie e i dirigenti che vanno via solo dopo aver smontato l’ultimo tavolo e svuotato l’ultimo secchione. Vivere il proprio club fino in fondo, tutti insieme.

Non poteva esserci evento migliore di quello voluto fortemente dal presidente Alberto Emett, per respirare ciò che la Rugby Roma Olimpic Club 1930 vuole trasmettere ai propri tesserati e alle loro famiglie: una cena tutti insieme in un’unica enorme tavolata che ha occupato il campo, da pali a pali, da meta a meta.

Ad aprire la bellissima serata c’è stata la consegna di alcune targhe che la società ha voluto realizzare come ringraziamento ad alcuni degli amici che si sono distinti per essersi messi a disposizione in quest’anno appena trascorso particolarmente impegnativo.

Le minacce metereologiche non hanno scoraggiato la preparazione iniziata già nella mattinata di giovedì. Prima i tavoli sul campo, poi le griglie per una serata rugbistica doc. Con il pomeriggio arrivano i piccoli del minirugby: mentre loro si divertivano in un allenamento diverso da tutti gli altri, qualcuno già si tuffava in piscina. Intanto alcuni ragazzi della prima squadra tagliavano i pomodori in cucina, altri pulivano le griglie o montavano le spine per la birra.

Finalmente, con la consegna delle targhe, si dà il via alle danze dei giocatori della Seniores che prima portano ai tavoli la pasta, poi hamburger e pomodori con pane bruschettato. La location di questa cena straordinaria era troppo invitante per non rincorrersi e così i più piccoli si divertivano sul prato del campo che si spera li vedrà vincere in un futuro molto vicino. La Rugby Roma vuole farli crescere e divertire e un evento come quello di ieri dimostra in che modo vuole mettersi a disposizione per loro e per le loro famiglie.

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