La sconfitta di un anno fa a Napoli è di quelle che a distanza di tempo, in una stagione che alla fine era comunque stata più che positiva, ancora bruciano. Era, quella di un anno fa, una Rugby Roma che da neopromossa stava ancora prendendo le misure di una Serie A che invece oggi conosce molto bene. Ed è soprattutto una Rugby Roma che oggi conosce molto meglio sé stessa, per questo la tappa di Napoli Afragola non deve essere presa sotto gamba, a dispetto dei 23 punti che separano in classifica le due squadre, rispettivamente seconda e ottava. “Anche se la classifica dice che siamo più forti, poi quella differenza va dimostrata in campo”, ammonisce Sean Valsecchi.
Il mediano di apertura bianconeroverde ricorda benissimo l’inattesa battuta di arresto di un anno fa contro la squadra allenata da un ex, Nicolas De Gregori. Che quest’anno ha conquistato 3 delle sue 4 vittorie stagionali in casa, con Primavera, Civitavecchia e Romagna. “Sono una squadra coriacea, che ci tiene a vincere in casa, dove a trascinarla c’è sempre un gran pubblico”, spiega Valsecchi. “Hanno una mischia di qualità, due piloni con grandissima esperienza nelle categorie superiori, in più hanno quel 10 argentino molto bravo, attacca la linrea, ha un gran piede, la maggior parte delle mete sono opera sua, direttamente o indirettamente. Un aspetto fondamentale sarà la disciplina, perché loro sfruttano ogni calcio di punizione per andare a giocare nei 22 dove con i drive sono molto pesanti e performanti”. La sfida della tredicesima giornata di Serie A, inoltre, dovrà dire se la Rugby Roma sarà stata in grado di compiere quell’ulteriore salto di qualità in trasferta: “Il nostro, a mio parere, è un problema mentale. E’ quella la chiave che ci è costata le sconfitte con Romagna e Firenze. In trasferta ci sono tante variabili che intervengono e a quanto pare noi dobbiamo ancora registrarci al meglio. In più qualsiasi squadra in casa ci tiene a fare bella figura davanti alla propria gente, quindi le trasferte sono sempre difficili, per tutti”. Per tutti, tranne Livorno, a quanto pare… “La loro unica sconfitta in campionato - ricorda Valsecchi - risale alla prima giornata, proprio in casa della Riugby Roma, quando probabilmente loro non erano ancora rodati, a differenza nostra”. E una volta rodata, Livorno, poi non ha più sbagliato un colpo, visto che ha vinto 11 partite di fila e sempre con il bonus… “Oggi bisogna ammettere che, esattamente come dice la classifica, loro ci sono superiori”.
Valsecchi fa poi riferimento alla coabitazione in regia con Simone Mazzi, arrivato alla Rugby Roma a fine estate per offrirgli un’alternativa di livello. “Non penso che nel nostro campionato ci siano squadre con questo tipo di alternative. Simone, che si è inserito benissimo, ed io - dice Valsecchi - giochiamo in maniera completamente diversa: lui è piede sinistro e attacca molto, io attacco quasi mai, sto più indietro e gioco più con la squadra. E oggi, dopo diversi mesi insieme, possiamo garantire alla squadra due diversi tipi di strategia, anche all’interno della stessa partita, è sicuramente un’arma in più”. Stesso ruolo, interpretazioni diverse, ma alla fine, chiunque veste la maglia numero 10, ha sulle spalle la stessa responsabilità: contribuire alle vittorie della Rugby Roma.