Si è aperto con una vittoria per 20-6 in casa della Nea Ostia il cammino della seconda squadra della Rugby Roma nel girone promozione del campionato di Serie C. Girone a 8 squadre che alla fine decreterà una promozione diretta in Serie B.
La squadra allenata da Alessandro Natoli e Alessandro Panico, secondo quelle che sono le opinioni comuni, dovrebbe inserirsi in una lotta per la promozione che coinvolgerebbe Anzio, L’Aquila e Polisportiva Abruzzo di Chieti. “In pole metterei però Anzio, squadra imbattuta nella prima fase e che incassa pochissimi punti”, aggiunge Natoli. “L’obiettivo della Rugby Roma è giocare un campionato di ottimo livello e lottare fino all’ultima giornata per arrivare più in alto possibile”. Anche perché una eventuale promozione in Serie B porterebbe a cascata vantaggi anche alla prima squadra: “Avere le due squadre separate da una sola categoria fornirebbe un boost ancora maggiore sul lavoro che comunque ormai stiamo portando avanti da diversi anni. Si alzerebbe il livello di competitività degli allenamenti, nel lavoro avremmo certamente un approccio più centrato e stimolante”. Per il momento però gli allenatori possono dirsi soddisfatti delle rispoiste del gruppo: “A parte pochissime realtà, il rugby giocato in Serie C - dice Natoli - è molto semplice, basico. Alla Rugby Roma siamo molto felici soprattutto per la grande disponibilità che i ragazzi mettono negli allenamenti. Piuttosto, a dispetto della qualità che riusciamo a esprimere in settimana, ci sarebbe bisogno di uno scatto mentale per tramutare quel lavoro poi in partita con maggiore efficienza”.
Panico, dal canto suo, racconta di come un allenatore degli avanti deve rapportarsi con un gruppo di ragazzi ormai grandi e formati: “Tecnicamente c’è sempre spazio per crescere, ma tendenzialmente si tratta di giocatori che arrivano qui già completi. Io cerco innanzi tutto di trasferire loro una maggiore consapevolezza, di far emergere le loro qualità”. In più, vista l’esperienza, Panico cerca anche di invitare i giocatori a spaziare oltre quello che magari in quel momento ritengono il loro ruolo immutabile. “Se penso che un pilone sinistro mi possa giocare anche a destra, lo provo. E se le cose vanno bene, si può proseguire, altrimenti si torna indietro”. Della squadra, a Panico piace soprattutto un aspetto: “Sono molto uniti. E ti ascoltano. Non è semplice rapportarsi con ragazzi grandi, non puoi solo stare a riprenderli. Per questo io lascio molta libertà in allenamento, per intervenire solo quando c’è la necessità di correggere qualcosa. E posso dire che poi il messaggio viene nella maggior parte dei casi recepito e trasformato positivamente in campo”. E invece una cosa da migliorare? “A volte manca un po’ più cinismo, specialmente quando a inizio partita servirebbe mettere subito le cose in chiaro. Invece si tende a regalare agli avversari un quarto d’ora, una ventina di minuti, prima di metterci in moto”.
Vecchie abitudini che però possono cambiare solo giocando a livelli sempre più alti. Ecco perché il girone promozione di Serie C ci dirà di che pasta è fatto il Secondo XV della Rugby Roma, a cominciare dalla prossima sfida, in calendario domenica 26 a Tor Pagnotta con gli Arieti Rieti.